Calciatori apostrofati come ridicoli, varie ed eventuali

Fanno rumore le parole dell’azionista di maggioranza Ballarino riportate nel dopo gara da Tonino Massara su Radio Antenna Febea: “I calciatori sono stati ridicoli perché quei gol non si possono prendere”.

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“Rispetto alla scorsa stagione le assenze non mi preoccupano”. “Oggi le assenze ci hanno condizionato”. In ventiquattr’ore Bruno Trocini ha detto tutto ed il contrario di tutto. Stendiamo un velo sulle altre parole dette dal tecnico.

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Come ripetiamo da tempo, senza andare dietro al gregge, quando si parla di calcio la prima cosa da fare è “entrare” dentro il terreno di gioco. Purtroppo la narrazione di gente come Adani ha fatto danni inenarrabili portando tifosi e, soprattutto, giornalisti a parlare di tattica, moduli e allenatori senza avere le competenze per farlo.

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Nel 2019 un nostro caro amico, che oggi sta facendo l’allenatore con successo, ci disse: “Oggi non si parla più di moduli. Si parla di gioco di posizione, sviluppo attraverso la superiorità posizionale, attacco preventivo, contropressing, ampiezza relativa, diverse linee di profondità, accettazione della parità numerica, ricerca della superiorità qualitativa, il ruolo visto come una funzione e non più come una posizione”.

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Lo sappiamo, siamo scesi in discorsi troppo tecnici. Senza tediarvi ulteriormente avete mai sentito o letto, se non raramente, giornalisti ed opinionisti vari parlare di queste cose? E mancando le competenze, sospinti dall’adanismo, si è ripetuto a cantilena che i problemi dipendessero solo da Pergolizzi. Che ha le sue colpe, intendiamoci. Ma che non può essere additato come unico o maggiore responsabile. Perché prima di lui viene chi ha costruito la squadra ed a seguire chi determina in campo, cioè i calciatori. Dopo queste due entità si può parlare del tecnico.

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Qualche settimana fa sulla Gazzetta dello Sport bella intervista a Rebecca Corsi, figlia di Fabrizio, è amministratore delegato e vicepresidente deLl’Empoli. Dal 2022 è anche consigliera della Lega Serie A: prima donna dai tempi di Rossella Sensi. Parlando della filosofia del club ha dichiarato: «Un calcio sostenibile è possibile solo se crei valore. E questo è ciò che dobbiamo e vogliamo fare. Per farlo è importante scegliere figure che credano come noi in questa filosofia e la portino avanti. Partiamo dal territorio, andando a cercare i piccoli calciatori per poi farli crescere nel nostro centro sportivo, pensando per ognuno di loro un percorso che, se siamo bravi sia noi che i ragazzi, li porterà fino alla prima squadra. E se sono pronti non ci facciamo problemi a lanciarli, dare loro fiducia e sostenerli».