Dopo le dichiarazioni del direttore dell’area tecnica Pippo Bonanno, al termine della gara di Coppa Italia con l’Enna, qualche considerazione va fatta. Eravamo rimasti ai calciatori definiti “ridicoli” dall’azionista di maggioranza Ballarino al termine della gara col Pompei. Poi siamo passati al discorso dello stesso Ballarino alla squadra venerdì scorso prima della gara di Caltanissetta che, alla luce della prestazione, non ha sortito effetto. La società, per bocca del dg Praticò ha dato la colpa al direttore di gara preannunciando un dossier da inviare agli organi preposti. In mezzo il “caso” Assumma fino alle parole del direttore dell’area tecnica.
Dire che questa società ha enormi ed evidenti problemi comunicativi non rende l’idea. Visto che per l’episodio del rigore abbiamo scomodato Tom e Jerry, restando in tema cartoon, pensiamo che questa società sta al raggiungimento del calcio professionistico come Wile Coyote sta alla cattura di Beep Beep.
Ma torniamo al direttore dell’area tecnica Bonanno che, in sintesi, ai microfoni di Radio Antenna Febea ha detto che la squadra è forte, che non è stato scelto un modulo di riferimento e che ancora tutto il potenziale non è ancora venuto fuori.
In parole povere Bonanno sembra voler dire che questa squadra difficilmente sarà rinforzata. Sta alla società dimostrare che crede fermamente alla promozione e per società intendiamo Ballarino, Vitale e Minniti. Sono loro che devono mettere le mani in tasca per permettere a Praticò e Bonanno di operare le scelte che servono per vincere il campionato. A patto ci siano le risorse economiche per farlo e non si sbaglino le scelte. E allora cerchiamo di capire cosa servirebbe alla squadra sia che Trocini scelga il 4-3-3 oppure il 5-3-2.
4-3-3. Per giocare con questo modulo alla squadra titolare servono quattro calciatori: un difensore centrale veloce, capace di comandare la difesa e tenere corta la squadra; un regista in mezzo al campo, la squadra non ne ha; due esterni capaci di puntare e saltare l’uomo. In tutto questo diventano fondamentali le mezzali, imprescindibili Urso e Forciniti che sono gli unici capaci di trovare l’inserimento senza palla. Bisogna ragionare sul centravanti, ma se Barranco viene servito in area qualche gol potrebbe anche arrivare.
5-3-2. Crediamo che questo organico, così com’è composto, debba giocare con questo modulo. Per vincere il campionato però serve altro, almeno tre calciatori: il famoso difensore centrale capace di guidare la difesa, sopperire anche all’assenza di velocità che è evidente dietro, essere capace di iniziare l’azione; il regista che faccia girare la squadra ma attenzione, un conto è il regista del 4-3-3 che deve avere anche doti difensive, altro il regista del 5-3-2 che gioca alcuni metri più avanti; in attacco serve una punta capace di venire incontro e legare il gioco facendo salire la squadra, oltre ad aprire spazi.
Oltre ad acquistare bisognerebbe sfoltire un organico pletorico, ma anche per fare le risoluzioni servono soldi. Infine abbiamo sentito dire ieri sera in tv che il mercato della D, che è già aperto, non permette alla società di intervenire perché chi ha i giocatori buoni se li tiene. Niente di più errato: se ti presenti con i soldi non c’è calciatore che non possa essere messo sotto contratto. Se invece devono arrivare solo perché ti chiami Reggina allora il discorso cambia ed è normale che non cambieranno squadra.